Primo giorno di interruzione del tronco ferroviario Macomer-Chilivani ed è subito caos.
Ieri, lunedì 8 gennaio, alle ore 16,15 in piazza Due Stazioni arriva il pullman sostitutivo da Chilivani con i passeggeri che devono scendere e fermarsi a Macomer e quelli che devono proseguire in direzione di Oristano e Cagliari.
Di fronte alla stazione delle FF. SS. ci sono altri cinque pullman fermi o in manovra.
Dall’autobus appena arrivato scendono venti persone o poco più e scaricano i bagagli sotto la pioggia e il vento che sferza rendendo inutile, se non rischioso, l’uso del parapioggia.
Il disagio è palese. I passeggeri non possono entrare subito nei locali della stazione per ripararsi perché nell’edificio sono in corso lavori di sistemazione e ristrutturazione iniziati la scorsa primavera. Il loro completamento non sembra imminente.
Per raggiungere la banchina e prendere il treno è necessario fare il giro dall’esterno con bagagli e valigie appresso.
Il tempo di viaggio in treno da Cagliari a Olbia è di 4 ore e 35 minuti per percorrere 193 km, e si tratta del treno che impiega meno tempo, quello che in passato coincideva con la nave in partenza per Civitavecchia ed era chiamato “Freccia Sarda”. Oggi arriva ad Olbia poco meno di due ore prima della partenza della nave, ma bisogna trasferirsi dalla stazione all’Isola Bianca con una navetta. Costo del viaggio 18 euro, velocità media 42 km/h, il doppio di quella di una bicicletta spinta da una pedalata decisa. Il viaggio Milano-Torino col treno regionale, che è più o meno lo stesso di quelli che viaggiano in Sardegna (Italo e Freccia rossa impiegano meno di un’ora ma sono molto più cari), costa 12,45 euro. La distanza è di 126 km e si viaggia 70 km/h. Durata 1 ora e 51 minuti. Lo stop ai treni con trasbordo su pullman sostitutivi durerà fino a maggio. Quattro mesi e più di disagi che se servissero per migliorare i tempi di percorrenza varrebbe anche la pena di sopportare, ma sui tempi e la velocità dei treni è poco probabile che arrivino risposte dai lavori per i quali 40 chilometri di ferrovia sono stati chiusi. Servono infatti per la sicurezza. Per la velocità (da non confondere con l’alta velocità) serve altro, a partire dagli investimenti che non ci sono. A lavori ultimati potranno cambiare gli orari, ma i tempi di percorrenza saranno gli stessi.
Per quattro mesi a fare le spese dei disagi saranno i passeggeri costretti a trasbordare dal treno al pullman e dal pullman al treno nelle stazioni di Macomer e Chilivani, con conseguente aumento dei tempi di percorrenza di un’ora e più, se tutto va bene. A Macomer dovranno invece fare i conti col disagio dei pullman parcheggiati in quella che chiamano Piazza Due Stazioni e che è poco più di una strada larga con parcheggi. Ieri alle 16,15 c’erano ben sei pullman di cui due in manovra. Non si capisce perché anche per gli autobus sostitutivi non si utilizzi il piazzale arrivi dell’autostazione, che è a fianco alla piazza e che con un termine roboante è stata chiamata centro intermodale passeggeri, ma che dell’intermodalità non ha niente.
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